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Collegio Provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Modena
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Traffico, viabilità e trasporti


Ufficio stampa del Comune di Modena
02/04/2004
Categorie:TRAFFICO VIABILITA' E TRASPORTI

ALTA VELOCITA', UN'OPPORTUNITA' PER IL TERRITORIO

Tanti gli interventi previsti sulla nostra viabilità stradale e ferroviaria.
Quasi due miliardi di euro investiti da enti locali e privati tra il 2000 e il 2008.

L'attraversamento da parte della linea dell'Alta velocità/capacità della nostra provincia è stato colto dal Comune come un'opportunità per collegare il territorio modenese alla rete infrastrutturale transeuropea e per riconfigurare l'intero sistema ferroviario dell'area urbana. Gli interventi definiti prevedono in particolare per la città:

  • lo spostamento dello scalo merci a Cittanova-Marzaglia, e il suo conseguente collegamento all'Alta velocità/capacità e al nuovo scalo merci di Dinazzano; il territorio sarà quindi dotato di due scali merci a differente specializzazione;
  • il collegamento tra la rete di trasporto merci e i sistemi autostradali (A1, A22) e quelli stradali locali (Tangenziale);
  • lo spostamento di un tratto della linea ferroviaria storica Milano-Bologna, che permetterà la riconfigurazione complessiva dell'area a ovest della città, ivi compresa la realizzazione della variante alla via Emilia in zona Cittanova; si tratta di un'opera di 'ricucitura' del territorio che permetterà la riqualificazione del quartiere Madonnina, che non sarà più diviso dal resto della città dalla 'barriera' rappresentata dalla ferrovia, un intervento simile per dimensione e valenza urbanistica simile a quello già in corso nella zona a nord della stazione Fs.
  • la qualificazione della stazione ferroviaria.

A questi interventi vanno aggiunti:

  • il miglioramento dei servizi lungo le linee ferroviarie tradizionali mediante l'istituzione del servizio ferroviario regionale cadenzato;
  • il completamento e il potenziamento del sistema di infrastrutture ferroviarie esistenti, quali la Sassuolo-Modena-Carpi (un tratto della quale garantisce l'accesso in città dei treni ad Alta velocità/capacità) e la Carpi-Mantova-Verona (che funge invece da collegamento con l'asse che da La Spezia porta a Verona);
  • il quadruplicamento dell'asse autostradale A1 Bologna-Milano, vincolato alla realizzazione di altre infrastrutture quali il collegamento complanare al tracciato autostradale tra la via Nuova Estense ed il casello di Modena sud.

Per quanto riguarda il sistema infrastrutturale del distretto delle ceramiche gli interventi previsti vogliono assicurare invece un adeguato collegamento tra l'Autostrada del Brennero e il distretto, la via Emilia e l'area doganale di Campogalliano. Si tratta della realizzazione della Bretella che prolunga l'Autostrada del Brennero (A22) fino a Sassuolo, consentendo un collegamento diretto del distretto delle ceramiche con il centro dell'Europa senza congestionare la viabilità locale, della creazione di raccordi e di collegamenti con la viabilità locale (via Emilia e Tangenziale), del completamento della Modena-Sassuolo urbana, del potenziamento della Pedemontana, che costituisce un'alternativa all'A1 per il collegamento a sud tra le province di Modena e Bologna.

La costruzione di un sistema di infrastrutture di collegamento sia con il territorio vicino e l'Europa è il presupposto di politiche che riguardano la riqualificazione urbana, la riorganizzazione della mobilità e lo sviluppo economico locale. La messa in gioco di aree occupate dalle infrastrutture ferroviarie è destinata infatti a dare un contributo decisivo per la trasformazione ed il recupero di parti di città finora separate dalla linea ferroviaria e dequalificate. Privati ed enti pubblici hanno già avviato interventi che cambieranno il volto di Modena soprattutto nelle aree a nord e a nord-ovest, e nelle aree di insediamento di nuove funzioni terziario-commerciali.

L'elaborazione del Piano decennale della mobilità è attualmente in corso e consentirà entro breve di valutare in termini trasportistici e ambientali il notevole impatto che avranno le nuove infrastrutture: tra il 2000 e il 2008 verranno infatti investiti da parte delle amministrazioni comunale, provinciale e regionale, nonché da parte di Anas, Rfi e Società Autostrade, circa 1.750 milioni di euro. Si tratta di una mole di risorse mai investita prima nella storia modenese, e tale da modificare profondamente l'assetto della mobilità e da rimuovere le insufficienze infrastrutturali esistenti

ALLEGO NOTA TAV

L'intervento - La rilocazione della linea storica varia il tracciato esistente tra Cittanova e San Cataldo, a Modena, per una lunghezza di circa 10 km e consiste nello spostamento più a nord della linea esistente per collegarla con l'interconnessione di Modena ovest e renderla così compatibile con i potenziamenti previsti dagli accordi per il trasporto delle merci nel Bacino delle Ceramiche. L'intervento comporterà inoltre un recupero urbanistico della zona occidentale di Modena, attualmente divisa dalla linea ferroviaria.

Lunghezza - km. 10 in comune di Modena, tra le località di Cittanova e S. Cataldo.

Tracciato - In direzione Bologna, il nuovo tracciato inizia all'altezza di Strada nuova per Marzaglia e si sviluppa in questa prima parte per 3 km in rilevato: i binari scavalcano la via Emilia con una leggera curva a nord, prima di Cittanova. Si prosegue quindi con un tratto in trincea, seguito da una galleria artificiale di 2 km, sotto la A1, e da un altro km in trincea. Il tracciato curva poi verso sud, effettua un breve tratto in rilevato, nella zona di Freto, a fianco del Fiume Secchia, e sale in viadotto sopra la SP 13 a Ponte Alto. In una seconda fase costruttiva, dalla spalla ovest del viadotto si staccherà un terzo binario per il collegamento tra lo scalo di Cittanova-Marzaglia e la linea ferroviaria storica ricollocata. Si prosegue in rilevato per circa 400 m. Il percorso si divide poi in due rami, prima di superare la tangenziale: un binario verso nord (raccordo con Villanova-Marzaglia); due binari verso sud (centro Modena) con viadotto di 500 m. Infine, vicino al cimitero di S. Cataldo, il tracciato si affianca alla linea ferroviaria Modena-Mantova.

Opere principali - 3 viadotti di lunghezza complessiva 1.595 metri: Viadotto Freto, a doppio binario, di 736 m; Viadotto ramo merci Villanova-Marzaglia, a binario singolo, di 237 m; Viadotto S. Cataldo, a doppio binario, di 592 m.

Interferenze viarie - Per assicurare la continuità della Via Emilia si provvederà alla costruzione di un sottopasso stradale a sud rispetto all'attuale sede. Il superamento dell'A1 avverrà con una galleria ferroviaria artificiale, di 2 km. Anche l'incrocio con la tangenziale Pirandello sarà risolto con una galleria artificiale di 250 m circa.

Mitigazioni ambientali - Sono previste barriere acustiche per oltre 4 chilometri e 60 nuove aree boscate, per una superficie di 812.867 mq. Verranno piantati 6 km di siepi, 30.000 alberi e oltre 130.000 arbusti.

Società coinvolte - TAV ha affidato i lavori a Cepav Uno, che ha assegnato il lotto ad ASG Scarl, società consortile formata da Snamprogetti, Aquater, GLF.

Stato dei lavori - In corso le attività preliminari (individuazione ordigni bellici e scavi archeologici).

Cantieri - 2 previsti, presso la A1 e in località S. Cataldo. Sono completi di uffici, laboratori, alloggi, mensa, impianti per la produzione di calcestruzzo, per un'area complessiva di circa 100.000 mq .

Termine lavori - dicembre 2008.

Investimento complessivo - 200 milioni di euro

Dati opere principali

Opere civili

Nuovo tracciato linea storica in rilevato
3927 m

Nuovo tracciato linea storica in galleria
1897 m

Nuovo tracciato linea storica in trincea
1877 m

Nuovo tracciato linea storica e raccordo ramo Merci Villanova Marzaglia

in viadotto
1565m

Sottovia
4

Barriere di mitigazione acustica
4 km circa

Aree di mitigazione a verde
812.867 mq

Ambiente e archeologia

Postazioni di monitoraggio ambientale
72

Scavi archeologici
3

Cantierizzazione

Cantieri
2 (ST1, ST3)

Personale operativo e gestionale (picco previsto)
350 persone

Aree di cantiere
100.000 mq

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